Il seguente testo è tratto dall'intervista del giornalista Simone Apollo e pubblicata sul sito: www.dentroriodejaneiro.it
Roberto Bernardi è un musicista italiano che canta, tra le altre cose, i classici della musica brasiliana. Ha risposto ad alcune domande su Rio de Janeiro e il Brasile per il nostro blog. Buona lettura!
Con Roberto Bernardi ci siamo conosciuti durante una bella serata presso gli studi di “Brasil”, il programma di Max De Tomassi che Radio 1 Rai dedica alla musica e alla cultura brasiliana.
Fu una bella serata in compagnia di molte persone che, per un motivo o per l’altro, si sono trovate a conoscere il Brasile e a raccontarlo ognuno a modo suo. Roberto Bernardi, da artista e interprete quale è, lo fa con la propria voce e la sua musica.
Roberto è una persona gentile, dai modi affabili ed è profondamente innamorato della poetica e dei suoni che arrivano dal nostro tanto caro Brasile: gran parte della sua storia artistico-musicale è ispirata a quelle sonorità e ai personaggi che le hanno portate in giro per il mondo.
Anche in occasione della prossima pubblicazione del suo nuovo album “Mediterranea Passione” (a proposito, ho da poco saputo di essere tra i ringraziamenti all’interno della copertina e la cosa mi ha fatto molto piacere), ho proposto a Roberto di rispondere a un’intervista per il pubblico di DentroRiodejaneiro. Eccola:
Caro Roberto, come ti presenteresti a chi tra il nostro pubblico non ti conosce ancora?
A chi non mi conosce mi presento dicendo che la musica è innata in me: già a pochi mesi di età non dormivo la notte se non con un disco sul giradischi. Non ho mai abbandonato la musica nemmeno un giorno della mia vita.
Cosa ti lega al Brasile?
Al Brasile mi lega ormai una ventennale emozione che non finirà mai. Tutto iniziò quando andai appunto 20 anni fa a cantare per un gruppo di italiani a Salvador de Bahia e Rio de Janeiro.
Ricordi ancora le sensazioni provate la prima volta che hai messo piede a Rio de Janeiro?
Quando misi piede a Rio de Janeiro rimasi folgorato dalla bellezza della natura, ma questo accadde già in aereo vedendo i tanti morros in mezzo al mare.
Dove ami ascoltare musica a Rio?
A Rio ascolto musica nei posti più variegati e diversi e a seconda dello stile: samba, bossanova, mpb. Mi ricordo il mitico teatro Canecão, purtroppo chiuso ormai da qualche anno.
Qual’è il più bel concerto che hai vissuto a Rio de Janeiro?
Il più bel concerto è difficile dirlo. Di certo uno è stato quello di Roberto Carlos a Natale sulla spiaggia di Copacabana con milioni di persone.
Cosa lega musicisti italiani e brasiliani?
Credo che musicisti italiani e brasiliani siano profondamente legati: le anime latine si riscontrano totalmente.
Parlaci del disco cui stai lavorando. Dove si può acquistare?
Il disco uscirà probabilmente entro la fine di Giugno. A Luglio darò comunicazione su dove si potrà acquistare. Sicuramente lo si potrà fare nelle note piattaforme digitali.
Hai in programma concerti?
Ho in programma serate per presentare il disco dal vivo, in varie regioni italiane e anche all’estero. Tra pochi giorni, il 12 giugno, partirò per la Norvegia, dove suonerò ad Oslo.
Abbiamo seguito il tuo incontro con un grande musicista come Roberto Carlos: com’è stato?
Con Roberto Carlos ho avuto due incontri emozionanti: uno a San Paolo dopo un suo concerto e l’altro a Rio de Janeiro nel suo studio. Descrivere un incontro con un personaggio di tale spessore è difficile. Posso dirvi, però, che mi hanno colpito la sua semplicità e la sua umiltà. Roberto Carlos mi ha detto che mi aspetta a Rio…
Con chi hai suonato, tra i brasiliani e “italo-brasiliani”, nel tuo percorso artistico?
Negli anni ho cantato con diversi artisti brasiliani. Certamente i musicisti che hanno suonato nel mio disco sono il top, avendo collaborato con musicisti del calibro di Tom Jobim, Caetano Veloso, Dorival Caymmi, Milton Nascimento, Sérgio Mendes, Joe Cocker, i Chicago, Marisa Monte, Renato Russo e altri ancora tutti di grande livello.
La copertina di “Mediterranea Passione”, nuovo album di Roberto Bernardi, disegnata dall’artista gaúcho Hô Monteiro.
Ci dici 3 canzoni brasiliane cui sei legato e per quale ragione?
Tre canzoni? La prima e la seconda sono “Como vai você” di Roberto Carlos e “Garota de Ipanema” di Antônio Carlos Jobim e Vinícius de Moraes: sono le prime due canzoni brasiliane che ho imparato. La terza è “Lady Laura”, anch’essa di Roberto Carlos, che mi ricorda sempre mia madre e mi dà quella saudade incredibile.
Daresti qualche suggerimento musicale a chi si affaccia per la prima volta alla musica brasiliana?
A quanti si affacciano per la prima volta alla musica brasiliana direi di essere intelligente e selettivo con i gusti, perché purtroppo ciò che arriva a noi in Italia non è sempre il meglio.
Cosa diresti a chi va per la prima volta a Rio de Janeiro?
A chi va per la prima volta a Rio de Janeiro dico che non soffro di invidia ma in questo caso faccio un’eccezione, pur essendoci stato 41 volte. Seriamente, dico di prepararsi a vivere una città che lascerà un segno indelebile in loro, anche e soprattutto per i suoi mille contrasti.
Potrei raccontare mille aneddoti su Rio de Janeiro. Uno per tutti: la prima volta che andai alle prove di una scuola di samba mi colpì un anziano signore che, avvicinatosi alla sua compagna, le diede qualcosa. Io, incuriosito, chiesi ad un mio amico cosa le avesse passato e egli mi disse che si trattava di una compressa per il cuore. Nonostante i suoi 85 anni e i problemi di cuore, la signora non rinunciava a ballare con 40 gradi di temperatura!
Simone Apollo